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Ispirazione e genio, impegno e creatività: la scrittura è, al contempo, lavoro ed esigenza comunicativa. Il romanzo diventa una concreta estensione del pensiero e dell’esperinza di vita dell’autore, aprendo le porta all’inserimento di emozioni e accadimenti che hanno una forte risonanza emotiva.

Raccontare e raccontarsi sulla pagina

La scrittura di romanzi è chiamata a rispondere ad esigenze umane diverse e sfaccettate: il desiderio di donare la propria visione del mondo, l’emergere della necessità di processare le grandi emozioni e gli accadimenti di segno positivo e negativo grazie al conforto offerto dalla parola scritta, l’egoistica presentazione del sé con l’obiettivo di raggiungere fama e riconoscimento, il mettere a disposizione la propria voce e le proprie risorse per discutere problemi controversi e socialmente rilevanti sono tra i potenziali obiettivi ricercati.

La peculiarità della scrittura di romanzi si basa sulla disponibilità di un ampio orizzonte narrativo entro cui concepire e organizzare la storia, introducendovi personaggi psicologicamente complessi, imbrigliati in trame e sotto-trame, sperimentando soluzioni comunicative potenzialmente contestabili, ma innovative. La carta bianca offre una libertà espressiva che permette all’autore di scandagliare gli angoli più recondititi del proprio animo, mettendo per iscritto ciò che, per pudore o paura, non si ha il coraggio di dichiarare ad alta voce.

L’ampio ventaglio di generi, dal romanzo storico al poliziesco, passando per i romanzi di formazione e sociali, offrono una panoramica sull’umanità e la sua morale, riflettendo il pensiero dell’autore attraverso modalità che, con intento creativo e di intrattenimento, permettono di interrogarsi sullo stato delle cose.

La costruzione delle esperienze in cui si dibattono i personaggi li qualifica tanto strumentalmente come un tramite per percorsi di crescita, quanto come mezzi per l’esorcizzazione di pensieri e convinzioni negative, per il lettore e per lo scrittore. La scrittura di romanzi produce i testamenti di un’epoca storica e di un sentire comune, creando la percezione di una vicinanza tra il pubblico e l’autore. Ogni persona è portata a conservare in memoria le parole di un libro tanto amato da averle cambiato la vita.

Viaggiare tra le parole: alla scoperta dell’animo dello scrittore 

I romanzi possono connotarsi per una forte valenza autobiografica, ripercorrendo gli scritti più intimi dell’autore, spesso non intesi per la pubblicazione, o strutturati più canonicamente in base ai modelli formali della narrazione. Nella scrittura si nasconte, in generale, una capacità esplorativa dell’animo umano che sfugge dalle stringenti norme sociali, permettendo di disporre sulla pagina una concatenazione di riflessioni che risuonano nel singolo e nella collettività. La fantasia è contemporanemente dono ed esercizio al servizio della trasmissione di emozioni che il pubblico non è in grado di esternare e della presentazione di vicende che i lettori potranno raramente esperire. Intercettare i bisogni del pubblico permette di avanzare nella costruzione di un dialogo diretto e sincero.

Ma non solo, lo scrittore è chiamato anche a prestare la propria voce, dando corpo alle storie commissionategli dai clienti, con estro e professionalità. Un viaggio all’interno e all’esterno di sé qualifica l’attività dello scrittore che si interroga e trasferisce parte della propria persona o degli intendimenti del proprio committente, grazie al potere della parola.

Autori dall’indole ritirata e riflessiva che si isolano dal mondo con l’idea di coltivare la propria interiorità o  esempi di geni sregolati, estrosi, andati incontro ad una tragica fine, si sussegono nella storia della letteratura plasmando l’idea della scrittura come esperienza totalizzante che coinvolge tutte le sfere della vita della persona.

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